Freelance con LinkedIn o portfolio? Ecco perché ti serve anche un sito con una buona user experience

22 Apr , 2025 - Design e UX

Freelance con LinkedIn o portfolio? Ecco perché ti serve anche un sito con una buona user experience

Hai ottime competenze, un portfolio ricco, una rete attiva su LinkedIn. Ogni tanto arrivano clienti, qualche contatto, delle collaborazioni. Eppure senti che manca qualcosa.

La verità è che la visibilità non basta se non c’è una strategia che guida. E senza una buona user experience, quella visibilità non si trasforma in risultati. E senza un sito, tutta quella visibilità rischia di disperdersi senza risultati concreti.

LinkedIn, Behance, Instagram… sono vetrine. Spazi condivisi. Luoghi dove ti mostri. Ma dove il controllo della comunicazione non è mai veramente tuo.

Un sito web fatto bene è un’altra cosa. Ti permette di guidare il visitatore, non solo di farti guardare. Di posizionarti, non solo di esistere.

Il sito: il tuo strumento per guidare il cliente con una user experience efficace

Un sito ben progettato (con struttura chiara, contenuti pensati e un messaggio definito) fa tre cose fondamentali:

  1. Guida l’utente da “chi sei” a “come posso contattarti”
  2. Posiziona la tua proposta in modo unico
  3. Costruisce fiducia nel tempo

Mentre LinkedIn o Behance ti mostrano in mezzo a mille altri, il sito è il tuo spazio dedicato. Sei tu a decidere cosa far vedere, come raccontarti, che percorso far fare a chi ti legge.

E soprattutto, sei tu a decidere l’obiettivo finale.

Ne abbiamo parlato anche in questo articolo: Hai un sito ma non ti porta clienti? Ecco perché (e cosa fare per cambiarlo davvero).

user experience

Il limite dei profili e dei portfolio

LinkedIn è potente. Ti aiuta a farti trovare, a creare relazioni, a mostrare la tua professionalità. Ma è pensato per mostrare chi sei, non per spiegare come lavori e per chi sei la persona giusta.

Behance è perfetto per esporre progetti, ma non dice nulla della tua strategia, del tuo processo, della tua proposta.

Instagram è una vetrina dinamica, ma frammentata. I post spariscono. Le storie durano un attimo. Le informazioni sono sparse.

Tutti questi strumenti hanno un valore. Ma nessuno di questi è progettato per accompagnare il cliente in un percorso. Nessuno di questi è un sistema.

E se sei un freelance esperto, sai che la differenza la fa proprio quello: avere un sistema. E il sistema parte da un sito ben costruito.

Un sito strategico non parla di te. Parla al tuo cliente

Molti freelance esperti cadono in una trappola sottile: costruiscono siti (o portfolio) che parlano solo di sé. Chi sono, cosa ho fatto, ecco i miei lavori.

Ma chi arriva sul tuo sito ha un problema da risolvere. Vuole capire se tu puoi aiutare proprio lui.

Per questo, un sito strategico deve rispondere a queste domande:

  • “Capisce il mio problema?”
  • “Ha già lavorato con persone come me?”
  • “Posso fidarmi?”
  • “Cosa succede se lo contatto?”

E deve farlo in modo ordinato, fluido, guidato. Non basta mettere un form contatti alla fine. Serve un percorso.

Se ti stai chiedendo da dove partire, leggi anche: 5 cose che ogni creativo dovrebbe sapere prima di farsi fare un sito.

Il metodo che usiamo: StoryBrand + UX

In Stylografica, ogni sito che progettiamo parte da una struttura narrativa. Usiamo il metodo StoryBrand per posizionarti come guida, non come protagonista. Il protagonista è sempre il tuo cliente.

Il sito deve:

  • Parlare del problema del cliente
  • Presentarti come la persona in grado di aiutarlo
  • Offrire un piano semplice e chiaro
  • Mostrare le conseguenze positive (e negative) della sua scelta

Tutto questo si traduce in contenuti scritti bene, impaginati con chiarezza UX, pensati per accompagnare. Una buona user experience riduce lo sforzo, aumenta la fiducia e facilita la conversione.

Un sito non è una brochure. È un’esperienza. Una conversazione silenziosa tra te e chi ti scopre.

Vuoi partire col piede giusto? Leggi anche: Il portfolio non basta: perché ti serve una casa online che racconti chi sei.

Visibilità senza direzione = fatica sprecata

Se sei un freelance esperto, sai già che la qualità non basta. Serve anche una struttura che ti rappresenti e che lavori per te.

LinkedIn ti mostra. Il sito ti posiziona.

Un portfolio colpisce. Il sito converte.

Se ti affidi solo al portfolio, potrebbe interessarti anche: Il portfolio non basta: perché ti serve una casa online che racconti chi sei.

Un sito fatto bene non sostituisce i tuoi canali. Li completa. Li rafforza. Li moltiplica.

E soprattutto, racconta chi sei davvero. Ma partendo da chi ti legge.

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FAQ

Cos’è la user experience (UX)?
È l’esperienza complessiva che una persona vive navigando un sito. Una buona UX significa chiarezza, semplicità e facilità nel compiere azioni.

Come migliorare la user experience di un sito?
Lavorando su struttura, contenuti, percorso guidato e design pulito. Il sito deve essere progettato per aiutare l’utente a trovare ciò che cerca.

La UX influisce sulla SEO?
Sì. Una buona user experience riduce il bounce rate, aumenta il tempo sul sito e rende i contenuti più accessibili — tutti fattori apprezzati da Google.

Serve un sito se ho già LinkedIn?
Sì. LinkedIn ti dà visibilità, ma non guida l’utente. Un sito ti permette di raccontare chi sei e cosa fai in modo strutturato.

Posso usare solo Behance come portfolio?
Behance è utile per mostrare i tuoi lavori, ma non racconta il tuo processo, la tua offerta, né include call to action.

Come deve essere fatto un sito per freelance?
Deve essere chiaro, guidato, strategico. Non solo estetica: serve contenuto, struttura e un messaggio che parla al tuo cliente ideale.


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